La prima indagine del commissario Armand Gamache
N° 1: Natura morta (Still life): scopriamo il villaggio di Three Pines
Per prima cosa, desidero dire “Grazie!“.
Grazie alle persone che mi scrivono tramite questo sito o sul mio canale YouTube – dal quale sono momentaneamente assente – o, ancora, in privato tramite le mie pagine Facebook, Instagram e Tik-tok che trovate su questa pagina.
Grazie perché date un senso al mio lavoro e grazie perché mi date dei suggerimenti.
La richiesta più pressante che mi avete fatto è quella di parlare di alcune serie thriller e di farlo in ordine cronologico.
Ho scelto quattro personaggi che amo particolarmente, due donne e due uomini, e ho deciso di presentarveli a coppie.
Inizierò con il commissario Armand Gamache e lo alternerò con il vicequestore Vanina Guarrasi.
Rigorosamente in ordine cronologico delle storie e non di pubblicazione, come mi avete chiesto: troverete in italiano i libri tradotti e in inglese gli altri.
Antefatto su Three Pines
Seguire in ordine cronologico le indagini del commissario capo Gamache non è facilissimo, perché Einaudi le ha pubblicate e le sta pubblicando un po’ così, in ordine sparso.
Di seguito un elenco dei titoli in italiano e in inglese della serie
Elenco cronologico delle opere
- Natura morta
- La grazia dell’Inverno
- Il più crudele dei mesi
- The murder stone
- The brutal telling
- Bury your dead
- L’inganno della luce
- The beautifoul mystery
- How the light Gets In
- La via di casa
- The Nature of the Beast
- A Great Reckoning
- Case di vetro
- Il regno delle ombre
- Un uomo migliore
- I diavoli sono qui
- Una specie di follia
- Tracce dal passato
Natura Morta: la prima indagine del commissario Armand Gamache
Il romanzo si apre in medias res: subito incontriamo la vittima, Jane Neal e poco dopo facciamo la conoscenza del commissario Armand Gamache.
Un uomo che ha passato la cinquantina e che – pur essendo a capo della Omicidi del Québec da anni – continua a meravigliarsi per la morte violenta delle persone e a cercare di dare giustizia a chi è stato assassinato.
E che Miss Neal sia uscita di scena in modo violento, purtroppo non c’è alcuna dubbio.
Il romanzo poi continua con una sorta di flashback che ci fa conoscere meglio Jane Neal e ci permette di scoprire il paesino immaginario di Three Pines e i suoi abitanti.
Incontriamo così Clara e Peter Morrow, pittori e molto altro: due personaggi che ritroveremo man mano che procediamo con la lettura della serie.
Entriamo nel magico bistrot di Olivier e Gabri, nel quale tutto il paese si riversa non solo per gustare i loro meravigliosi dolci e croissant, ma anche per divertirsi, parlarsi, proteggersi e litigare.
Conosciamo Ruth Zardo, una vecchia all’apparenza – e non solo – acida e alcolizzata. Capo dei pompieri e poetessa di fama nazionale e internazionale. Come tutti i veri poeti, nella sua follia è dotata di una profonda saggezza. Ruth, così tremenda da sopportare, ha la visione.
Entriamo nella libreria di Mirna Landers, ex psicologa molto nota a Montreal.
Nera, in carne e fiera di entrambe queste caratteristiche.
Stanca del suo lavoro inutile in città- solo chi vuole salvarsi riesce a lasciarsi davvero aiutare, gli altri vanno dallo psicologo solo per potersi piangere addosso, confesserà Mirna a un’amica – è approdata per caso anche lei a Three Pines.
Questo paese immaginario, quest’isola che non c’è e che non è in nessuna mappa canadese e nel quale ci si arriva solo se si è persa la strada.
Non posso sapere se Louise Penny avesse in mente Dante quando ha descritto così il villaggio, ma a me leggendo è venuto in mente.
Del resto questo è la Letteratura: come scrisse Jorge Luis Borges, “noi leggiamo sempre lo stesso libro”.
Three Pines ricalca in parte il luogo in cui risiede l’autrice di questa saga e per tutti i personaggi – e per noi che leggiamo – rappresenta un porto sicuro, il luogo a cui approdare per darsi una seconda possibilità.
Senza alcuna illusione melensa però, ben sapendo che i porti davvero sicuri non esistono.
Non è solo un paesaggio idilliaco: in quel villaggio, come ovunque nel mondo, c’è anche il Male. Inoltre è un villaggio immerso nella potente natura canadese, nel quale bellezza e crudeltà si mescolano.
Ma a Three Pines la vita scorre più lenta e più semplice rispetto alla città – Montreal – e soprattutto ci sono l’amicizia e il senso di comunità.
In questa sorta di flashback veniamo anche a conoscenza del primo motivo che avrebbe potuto portare all’uccisione di Jane: un’anziana donna mite e colta, un’artista in incognito anche lei e che è stata la maestra del paese e ha insegnato a intere generazioni.
E sempre nelle prime pagine c’è una delle più belle dichiarazioni d’amore che io abbia letto in un libro.
Olivier e Gabri sono omosessuali e si amano profondamente e a Three Pines questo non è mai stato un problema.
Senonché, qualche giorno prima dell’uccisione della maestra, dei ragazzotti annoiati gettano manciate di letame fresco sui tavolini e sui tendoni del bistrot e anche sui due uomini che sono usciti per cercare di fermarli.
Cito, letteralmente, dal testo:
“Era stato allora che Olivier aveva fatto quel gesto straordinario. Mentre i ragazzi strillavano e gettavano concime, lui aveva preso la mano di Gabri e con elegante, calcolata lentezza, l’aveva sollevata. Di fronte all’uomo che con le labbra imbrattate di letame baciava la mano ugualmente imbrattata del suo compagno, i ragazzi erano ammutoliti. Quel gesto di amore e di sfida li aveva come pietrificati. Ma era stato solo un attimo.”
Il resto del libro non ve lo racconto.
Se non l’avete ancora fatto, andate a leggervelo subito e godetevelo sino in fondo, sapendo che la storia continua ….
E sul mio canale Libri e altri animali troverete un video che vi introduce a questa serie.
Amori e collaboratori del Commissario
Anche Armand Gamache ha un amore: sua moglie, Reine-Marie. Un’archivista che con il marito condivide tutto, sin dalla prima gioventù.
Il loro amore, dal quale sono nati due figli amatissimi, Daniel e Annie, è la roccia che permette al commissario di fare la vita che fa, di affrontare per anni il Male e il dolore senza impazzire.
Armand Gamache ha poi un figlio spirituale, il suo vice, Jean-Guy Beauvoir e presto incontreremo anche un’altra figlia spirituale: Isabelle Lacoste.
Entrambi sono giovani, entrambi sono poliziotti, entrambi sono stati in qualche modo “salvati” dal commissario, nel momento in cui stavano per essere cacciati dalla polizia o stavano per lasciare il loro posto di lavoro, perché troppo onesti, sensibili e corretti. O imbranati, per l’ambiente in cui lavorano.
Perchè leggere questa serie
Semplicemente perché c’è tutto.
Non solo amore e morte, non solo avventura.
Non solo suspense e il gioco d’intelligenza che facciamo con l’autore e che piace tanto a noi lettori di gialli, quello di arrivare per primi – ma non troppo presto, altrimenti è una partita vinta a tavolino e ci annoiamo – a scoprire chi è l’assassino e quali siano state le sue motivazioni.
Attraverso i personaggi di questa serie, scritta con una prosa alta, ironica e divertente, mai pedante e mai scadente nel trucido e nel volgare, c’è la vita.
La vita di ciascuno di noi.
E insieme al Male, con Gamache, Beauvoir, Lacoste, Clara, Ruth, Mirna, Olivier e Gabri, c’è sempre una speranza e il Bene, in un gioco di luce e ombre, come accade nella vita di tutti e nella realtà.
Se lo desiderate, nella lista posso aggiungere i titoli in francese.
Quelli che ancora non sono stati tradotti, li ho letti in francese dal momento che non sono in grado – ahimè – di leggere correntemente in inglese.
Ma in francese ci riesco benissimo.
L’appuntamento di lunedì prossimo sarà con un personaggio molto diverso e in un luogo molto diverso: indagheremo insieme a Vanina Guarrasi, nella nostra bella Sicilia, tra Catania e Palermo.
Vi parlerò del secondo della serie inventata da Cristina Cassar Scalia, perché sul primo ho già stuzzicato la vostra curiosità.