Richard Powers: la vita che ci parla
Suggerimento di lettura: Il sussurro del mondo
Oggi vi parlerò del secondo dono che mi ha fatto il Salone del Libro di Torino.
Non solo non conoscevo questo romanzo, ma devo ammettere che non ne avevo mai sentito parlare, prima di sentirlo citare come un testo cult per coloro che si occupano di ambientalismo.
Sono una persona curiosa: l’ho comperato subito!
"Una foglia d'erba non vale meno della quotidiana fatica delle stelle".
Recita la quarta di copertina
Si tratta di un romanzo corale, con una costruzione ad anelli, come quella dei tronchi d’albero.
All’inizio mi sono un poco persa e alcune volte sono dovuta tornare a cercare i punti di riferimento che avevo nella mente, poi il racconto mi ha presa completamente non l’ho lasciato più sino alla fine.
Il sussurro del mondo ha vinto il Premio Pulitzer 2019.
Il sussurro del mondo
Per l’autore, il mondo, il nostro pianeta ci parla continuamente e lo fa attraverso le piante.
I loro destini, anche se noi non ne siamo consapevoli, s’intrecciano con il nostro.
Per il botanico, scrittore e divulgatore Stefano Mancuso, alberi, erbe e fiori sono gli autentici abitanti del nostro pianeta.
Bando però alle ciance, come sin dal medioevo dicono i toscani, e veniamo alla storia.
Il romanzo è suddiviso in quattro parti e il titolo di queste sezioni non solo non è indifferente ma è metafora perfetta della nostra esistenza umana.
Nell’ordine: Radici – Tronco – Chioma – Semi.
In Radici facciamo conoscenza con nove personaggi, nove bambini con le loro nove storie famigliari ciascuna delle quali è legata a uno o più alberi.
Nel senso che mentre le vicende delle loro vite si snodano, in qualche caso sino alla morte, un albero in particolare li osserva e vive insieme a loro.
A partire dalla sezione Tronco, il romanzo corre travolgente verso un finale dal ritmo travolgente, toccando tutti i temi cari all’ambientalismo ma direi alla sopravvivenza stessa di ciascuno di noi e delle generazioni a venire.
Non si tratta di un thriller in senso classico, ma lo è nella sostanza, esattamente come lo sono le nostre vite.
Questo romanzo è una grande opera letteraria che celebra l’esistenza, la resistenza, la sopravvivenza nostra e del pianeta e tutto questo attraverso un inno alla Letteratura e alla potenza della narrazione.
E scopriremo che il mondo verde ha la sua narrazione e ce la sussurra continuamente.
Riflessioni finali
Lo so, della storia vera e propria vi ho raccontato poco niente: non volevo togliervi il gusto della lettura e della scoperta.
Ormai lo sapete che cerco di incuriosirvi e invogliarvi a leggere i libri che vi suggerisco spoilerando il meno possibile.
Non solo: è impossibile raccontare in poche righe le tante storie che, come le radici degli alberi, si intrecciano e comunicano tra di loro, per non parlare del fatto che avrei fatto un torto a Richard Powers, questo romanziere statunitense, da noi ancora poco conosciuto.
Fidatevi: ne vale la pena.
Alcuni suggerimenti:
- non lasciatevi demoralizzare dallo spessore del libro, perché siamo davvero nell’ambito della grande narrativa americana.
- non leggetelo su kindle. Vi perdereste e questo è un libro che va tenuto in mano, sfogliato e consultato man mano che procedete nella storia.
- tenete d’occhio Patty, Patricia Westerford
Chi me lo ha consigliato, ha sussurrato che al termine del romanzo aveva finalmente compreso il mondo vegetale e la necessità di tutelarlo per tutelarci.
Posso assicurarvi che alla fine della narrazione guarderete al mondo verde con occhi diversi e che qualcosa cambierà nel vostro sguardo verso il mondo e la vostra vita.
Prossimamente, per chiudere questa mia trilogia ideale sull’ambiente, vi suggerirò un testo di Mancuso.
Le piante parlano tra di loro e parlano a noi. Eccome: ci sussurrano continuamente e dobbiamo riscoprire come ascoltarle.